Già vi immaginiamo, tagliere sottobraccio e salume in tavola, gli ospiti con il naso inebriato da un profumato calice di vino che aspettano, con l’acquolina, che iniziate ad affettare. C’è chi procede con sicurezza e taglio deciso, chi dice: “ma sì, proviamo” senza pensar troppo, chi si affida all’affettatrice e chi invece vanta la capacità di realizzare fette perfettamente regolari a mano.
Selezionare un salume d’eccellenza e affettarlo con maestria rendono indimenticabile la degustazione. I nostri migliori aiutanti? Affettatrici e coltelli, ma quelli giusti! Allacciate il grembiule e preparatevi a conoscere le peculiarità dell’attrezzatura da taglio.
Non possiamo che iniziare con l’affettatrice, uno strumento professionale adatto al taglio di precisione di grossi pezzi di salume come il culatello, il prosciutto o la coppa. Grazie a lei adagerete sul piatto fette espresse e regolari in pochissimo tempo mantenendo proprietà, gusto e freschezza del salume.
Diverse sono le tipologie: le elettriche sono le più diffuse per l’uso domestico, versatili e rapide. Le manuali, dal fascino vintage sono dei veri pezzi da collezione, adatte a chi di manualità è esperto. C’è poi la verticale, prescelta per affettare grandi salumi e tranci di carne. Infine, quella a gravità con lama inclinata di 90 gradi, indicata per salumi stagionati e formaggi.
Qualsiasi sia la vostra prescelta ricordatevi sceglierne una con lama di 35 cm.
E la fetta? Quanto deve essere spessa? De gustibus non disputandum est. C’è a chi piace alta un dito, a chi sottile e morbida, l’importante è che non si spezzi.
Se invece siete del team: “io mi rimbocco le maniche e affetto a mano” vi diamo qualche dritta per scegliere il coltello da salume.
È importante selezionare un modello affilato, a lama resistente, con manico antiscivolo e in acciaio inossidabile, materiale che non corre il rischio di ossidazione a contatto con i grassi. Anche la lunghezza della lama fa la differenza.
Il coltello da prosciutto si distingue per la lunga ed esile lama che produce fette sottili e uniformi. Affilatissimo, flessibile, dalla punta leggermente arrotondata, è ideale per degustare una spalla stagionata, un prosciutto crudo o iberico.
Il coltello francese è di lama più corta, larga e rigida adatta per affettare capocollo, guanciale, prosciutto, pancetta e altri salumi simili.
Se invece sul tagliere (rigorosamente in legno di faggio) è disteso un bel salame, sfodererete un coltello non seghettato, a lama corta, rigido e appuntito per facilitarne l’incisione. Anche per i salami non c’è un’etichetta sulla forma della fetta a meno che non siate davanti a un salame felino, che tradizione vuole, sia affettato a 35 gradi di sbieco.
E il budello? Quando si taglia un insaccato in budello naturale è buona norma lasciare il budello attaccato alla fetta; le muffe nobili che lo avvolgono non sono dannose. In alternativa, potete eseguire un’incisione verticale nella parte superiore del salame, sbucciarlo e affettarlo, avvolgendolo al suo budello, involucro naturale, che ne conserva gusto e proprietà fino al successivo assaggio, in cui dovrete solo “sacrificare” la prima fetta.
Anche la manutenzione e la cura delle lame sono essenziali. Dopo aver usato e lavato un coltello, è importante asciugarlo bene con un canovaccio. L’umidità, infatti, può causare la formazione di ruggine.
In conclusione, è giunta l’ora di fare il filo. L’affilatura delle lame garantisce tagli precisi, scorrevoli e sicuri. Per i meno esperti consigliamo l’uso dell’affilatrice elettrica che permette, con le sue mole abrasive, di ripristinare velocemente il filo del coltello. Gli amanti del metodo classico manuale avranno a disposizione sia la pietra da affilatura in diverse grane e spessori o l’acciaiolo con grana diamantata.